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Il comune di Torre Santa Susanna

Situato nelle terre del Salento, il comune di Torre Santa Susanna è un piccolo centro con alle spalle una storia antica risalente al popolo dei Messapi, tempi in cui fu realizzata una ''Turris Messapiarum'' con la funzione di granaio per la vicina Città Oria.

Dove si trova Torre Santa Susanna?

Situato nella Provincia di Brindisi, il comune di Torre Santa Susanna fa parte della magnifica terra del Salento.

Una terra ricca di storia e di bellezze naturali. Oltre ad un entroterra ricco di distese di ulivi, campi di grano e vaste aree di macchia mediterranea,il Salento, conserva anche meravigliose coste a tratti rocciose e a tratti sabbiose.

Lungo queste incantevoli coste troviamo Porto Cesareo, l’Area Marina Protetta parte anche del comune di Nardò, che detiene un importante sistema marino, incantevoli spiagge e numerose torri costiere del passato realizzate per un progetto di fortificazione delle coste.

I vicini antichi borghi come Oria, Erchie, Avetrana sono altri luoghi ricchi di storia e antiche fortificazioni che conservano un'importante testimonianza del passato, tappe consigliate per una vacanza in Salento.

Cosa vedere a Torre Santa Susanna

Dalle incerte origini di Torre Santa Susanna, oggi il centro abitato mantiene edifici dedicati al culto religioso e fortificazioni. La lunga storia di questo territorio ha lasciato molte testimonianze del passato con antiche costruzioni e antiche leggende. Tra queste troviamo:

Edificato intorno al XVI secolo;

  • Chiesa Madre di San Nicola:

Con un’architettura rinascimentale, la Chiesa è situata nel centro del paese e venne edificata nel XIV secolo;

  • Santuario di Santa Maria di Galaso:

La sua struttura originale risale al XV secolo, completamente modificata intorno al 700. La particolarità di questa chiesa è di avere due livelli di piano, su quello più basso è posizionato l’altare, manifestando una particolare bellezza architettonica:

  • Chiesa bizantina di San Pietro di Crepacore:

Tale Chiesa è un monumento del VI- VII sec. d.C. Le sue fondamenta furono costruite su un’antica villa romana, poco distante dalla Limitone dei Greci, una muraglia costruita dai bizantini con l’intento di avere un limes tra i domini bizantini dell’attuale Salento e quelli longobardi a nord, rappresentando un confine di due antiche civiltà;

  • Colonna di Santa Susanna:

Simbolo in ricordo del luogo esatto in cui sorgeva la prima Torre Angioina. La Colonna venne edificata nel 1837 ,mentre l’antica torre divenne pericolante dopo i terremoti del 1627 e 1743, in seguito demolita nel XIX secolo;

  • Frantoi Ipogei:

Testimonianza di un'antica cultura proveniente dalla coltivazione e trasformazione dell’olio. Questi antichi siti archeologici medievali conservano la cultura e la storia di questo territorio e l’importanza economica che ebbe questa cittadinanza. Oggi ne sono rimasti soltanto cinque in Piazza Umberto I, uno in Largo Moccia, due in Via Latiano e uno in Piazza Matteotti;

Tradizioni, sagre e gastronomia a Torre Santa Susanna

Conoscere il territorio anche attraverso la sua cultura culinaria è un ottimo modo per scoprire le antiche tradizioni del popolo.

Anche Torre Santa Susanna custodisce e conserva le sue tradizioni con prodotti e tecniche culinarie che riscoprono antichi sapori.

Le abitudini sulle tavole dei torresi si basano principalmente sui sapori mediterranei, con prodotti semplici e sobri, parte di una cucina considerata un tempo povera, oggi ricca di pregio e vanto. Questi sapori vengono riproposti sulle tavole con prodotti tipici di questa terra ricca e fertile come ceci, fagioli, piselli, fave, grano duro, cicorie selvatiche, melanzane, peperoni, pomodori.

I pranzi domenicali, oltre ai prodotti caserecci e piatti tipici, si adornano della calorosa compagnia della famiglia e del buon vino prodotto dai propri vigneti.

Tra le antiche ricette dei prodotti tipici fatti in casa troviamo le orecchiette, la tria, i pizzarieddi, la laiana con aggiunta di secondi di pietanze di carne come: “li brascioli”, i fegatini, “li marretti” e “li purpetti”.

Molto nota e caratteristica la cottura della carne alla pignatta, un pentolone in creta, utilizzato ancora oggi non per povertà di mezzi, ma per tradizione e per l'ottima capacità di conservare i sapori dei prodotti cucinati.

La Festa del Peperoncino a Torre Santa Susanna

    Consolidata sempre più nel tempo, la festa del Peperoncino, riscopre la gastronomia del territorio, con prodotti tipici e in particolare le specialità piccanti.

    La Festa del Peperoncino a Torre Santa Susanna

    Da un’antica tradizione della cucina piccante, la Festa del Peperoncino presenta tanti tipi di peperoncini provenienti da tutto il mondo, presentando la loro cultura e coltivazione di provenienza.

    Tra tanti buoni prodotti, vi è l’area beer fest e tanta buona musica tipica del territorio salentino.

    Festa patronale di Santa Susanna 11-12 agosto

      In onore della Santa patrona, durante il mese di agosto, viene ricordata Santa Susanna come momento di partecipazione e convivialità del popolo torrese.

      Tra riti religiosi e spettacolari feste, il paese si adorna di bancarelle, giostre e spettacoli di fuochi d’artificio. Come ogni paese del territorio salentino, non mancano le decorazioni delle luminarie e concerti bandistici che sottolineano la storia di un popolo che mantiene vive le proprie tradizione.

      Il passato di Torre Santa Susanna

      I primi insediamenti sono stati riscontrati nelle contrade di Crepacore, Tubiano , San Giacomo, Galesano, Guidone, Torre Mozza, Campofreddo, Malvidi e Palombara.

      Il passato di Torre Santa Susanna

      Da alcuni documenti storici e testimonianze archeologiche, intorno al XIII secolo, si attesta la presenza della popolazione sparsa intorno al castello normanno appartenente al feudo di Oria, e di un’antica chiesetta bizantina.

      A seguito di crescenti invasioni e guerre, su tutto il territorio salentino, si iniziarono a realizzare c imponenti fortificazioni.

      Un importante evento storico fu l’arrivo di Annibale che si accampò nei pressi di Crepacore, nella contrada Galesano, preparandosi alla cruenta battaglia contro gli Oritani per conquistare la città. Proprio nel triste ricordo di questa battaglia ancora oggi si ricorda la zona denominata con il nome de “La Sconfitta”.

      La scelta della contrada Galesano è data dalla forte presenza di acqua, così come afferma il medico e letterato italiano Girolamo Marciano, testimoniata anche da Francesco Petrarca nei Trionfi al canto III v.v.25-28.

      Con questo evento storico molto probabilmente, si giustifica l’idea di realizzare due aree di difesa per la Città di Oria e del suo castelloportando alla realizzazione dei due castelli, quello di Torre Santa Susanna e quello dell'attuale comune di Avetrana, due punti considerati strategici.

      Un altro evento storico del 249 d.C., è quello in cui l'imperatore Diocleziano ordinò la decapitazione di una sua nipote di nome Susanna, poiché era cristiana e aveva dato voto di castità, rifiutò di andare in sposa a Massimiliano Galerio.

      L'esecuzione avvenne Sabato 11 agosto del 294 d.C. nella stessa casa della martire. Dalle sue reliquie conservate dalla moglie dell'imperatore di nome Serena, si sostennero i cristiani verso la devozione alla giovane Santa martire. Fu Papa S.Caio a rendere possibile il culto di Santa Susanna il giorno successivo alla morte dell'allora giovane.

      Si descrive, una leggenda in cui un soldato romano fedele all’Imperatore e allo stesso tempo cristiano realizzò un piccolo disegno sulle mura di una torre in cui viene ritratta le effige di Santa Susanna, in seguito iniziarono a sorgere intorno al castello nuove piccole abitazioni dando il nome di TURRIS SANCTAE SUSANNAE.

      Subito dopo la distruzione del castello avvenuta nel 1256, con l’arrivo delle truppe di Manfredi nell’assedio di Oria, ci fu un abbandono del piccolo centro che lentamente iniziò a realizzarsi. Carlo I fu promotore della ricostruzione nel 1281 con una nuova imponente torre, che aggiungendosi alla contrada della chiesetta bizantina, portò alla nuova comunità nascente.

      L’ottima fertilità dei terreni e gli importanti rapporti commerciali tra le popolazione di Oria, Torre e Avetrana come l’esenzione del pagamento di dazi e gabelle, concesso da Carlo I,portò all’unione di piccoli casati come Crepacore, Tobiano, San Giacomo del Gaudo e Surbole, e così la popolazione iniziò lentamente a crescere.

      in parte però c’è chi sostiene che gli stessi Casali, ormai distrutti, erano piccole sparse abitazioni in cui gli abitanti a causa della pestilenza e dei terremoti si riversarono verso Torre Santa Susanna, che era un piccolo centro abitato più stabile perché situato sulla roccia.


      Tags: Comune Gastronomia


      Autore: Antonio Ottembrino


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