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La Danza delle Spade a Torrepaduli

Il 15 di agosto, nel comune di Torrepaduli, si svolge una delle festività più apprezzate del Salento, la danza delle spade detta anche danza dei coltelli, oppure pizzica scherma.

Questa celebrazione si svolge al termine della processione di San Rocco, quando la sua statua fa ritorno all'interno del Santuario.

Infatti, dopo la celebrazione religiosa si da' inizio a una serie di festeggiamenti che durano fino all'alba del giorno seguente, tra musiche, canti, suoni e danze.

Nella piazza del paese si da' vita ad un'antica danza, un'evocativa sequenza di movimenti delle braccia e delle mani, eseguita al ritmo di tamburelli e armoniche.

Si tratta di un ballo di origini pagane che consiste nella simulazione di un combattimento con le spade tra due uomini. Nonostante non ci siano vere armi in gioco, i gesti e le movenze richiamano le arti marziali, creando uno spettacolo straordinario.

La Festa di San Rocco 2023

La caratteristica principale di questa festa salentina è l'autenticità con cui viene celebrata. Durante la notte di ferragosto, musicisti, cantanti e persone del luogo si uniscono in "ronde" spontanee che intrattengono la folla dopo il rito religioso. La danza delle "ronde" è guidata dal ritmo incessante del tamburello e non è amplificata artificialmente. 

Questa è la celebre danza delle spade, detta anche danza dei coltelli, e vede turisti, fedeli di San Rocco e custodi delle tradizioni locali danzare tutti insieme, seguendo il ritmo frenetico e coinvolgente del tamburello, in un ininterrotto rito collettivo. Queste danze durano fino all'alba quando nella prima celebrazione della giornata i musicisti portano le "zagareddhe" (nastri colorati) per la benedizione.

La sera della festa si apre alle ore 19:00 con un evento speciale: 40 bambini allievi del maestro Davide Monaco, terranno uno spettacolo di pizzica e danza scherma per i visitatori in piazza dei Carmelitani.

Poi, alle ore 21:00, tutto si ferma per far posto alla tradizione religiosa. Le porte del Santuario si apriranno, per lasciare uscire la statua del Santo e iniziare la processione solenne. Quest'anno, la processione riserva una novità: la famiglia del primo bambino battezzato a Torrepaduli avrà il privilegio di aprire lo "stipone", il luogo dove viene conservata la statua del Santo. Questo gesto vuole sottolineare l'importanza delle famiglie e dei bambini, che sono parte integrante del Santuario e contribuiscono alla vitalità di questa festa.

Dopo la processione, che dura circa un'ora, la statua e i suoi portatori si fermano su Largo San Rocco per lo spettacolo pirotecnico del Santuario. 

A partire dalle ore 23:00, il Largo San Rocco si anima di nuovo con la grande Ronda spontanea, che danzerà fino all'alba.

La festa continua anche il 16 agosto con un concerto dei Tamburellisti di Torrepaduli in largo San Rocco e il 17 agosto con il concerto dei Mascarimirì e I Mariglia, oltre a una band di sorpresa.

Come nasce la Danza delle Spade?

Alcune testimonianze indicano che la Danza delle Spade trae le sue radici da antiche dispute tra le famiglie che volevano affermare la propria supremazia sul territorio

I contrasti che animavano questi duelli erano prevalentemente legati al controllo dell'importante mercato del bestiame, e per decidere chi avrebbe prevalso, si organizzavano veri e propri duelli tra i rappresentanti delle famiglie in competizione.

Non era un'impresa accessibile a tutti partecipare a questi duelli: era, infatti, un grande onore, a cui solo alcuni privilegiati potevano aspirare. I danzatori selezionati per rappresentare la propria famiglia sul campo di battaglia dovevano aver ricevuto un'adeguata formazione da un "maestro", e prima di fare il loro debutto, erano soggetti a un cerimoniale di iniziazione.

I duellanti danzavano al suono dei tamburelli, accompagnati dai canti dei musicisti di contorno, mentre una folla radunata intorno li osservava, seguendo lo svolgere del duello con palpabile tensione.

L'indice e il medio della mano servivano per dare una simulazione  allo scontro con spade o coltelli, traducendo il duello fisico in una sofisticata performance ritmica. Così, l'antica rivalità sanguinosa si trasformò in un'arte, risuonando nei cuori del popolo come un poderoso eco del passato.

Il significato della danza: tra simboli e metafore

Altre testimonianze ci raccontano che il santuario di San Rocco, al centro di questi rituali, era un luogo di accoglienza per numerosi malati e durante la celebrazione, la danza costituiva un momento di rappresentazione simbolica di un conflitto, non tra delinquenti, ma tra due uomini che impersonavano la lotta tra il bene e il male. Questo atto rituale serviva per comunicare al malato, su cui veniva svolto un rito di purificazione, la possibilità di una vittoria del positivo sul negativo.

Tutto questo avveniva attraverso una famosa danza locale, la pizzica scherma. La danza iniziava la sera del 15 agosto alle 23:00, raggiungeva il suo culmine a mezzanotte, per poi proseguire fino all'alba, in un continuo crescendo simbolico cioè la rinascita. 

Tra i vari simboli di queste celebrazioni, c'è il tamburello, in cui la pelle di capra utilizzata per il suo rivestimento, attraverso la musica rappresentava la rinascita. Gli acuti e i bassi del suono del tamburello simboleggiavano il sole e la luna, mentre il suo ritmo particolare rimandava all'alternanza di pari e dispari un vero ritmo unico e inconfondibile. Un altro simbolo era rappresentato dalla danza delle spade, dove le mani mimavano l'uso dei coltelli, indicando la sconfitta delle forze negative.

L'Intreccio tra Pizzica Salentina e Danza delle Spade

La danza delle spade è strettamente connessa con la famosa pizzica salentina, una danza popolare tipica del Salento che si articola in tre diverse parti: la pizzica de core, la pizzica tarantata e la pizzica di scherma, o appunto, la danza delle spade.

La pizzica de core è una danza che riproduce l'atto del corteggiamento attraverso movenze e passi d'amore. 

La pizzica tarantata evoca invece un ballo sfrenato, espressamente riservato a coloro che, colpiti dall'ingrato morso dell'antica taranta, tentano di liberarsi dal suo influsso attraverso la danza estenuante

Mentre la pizzica di scherma usata per la danza dei coltelli, rappresenta infine un duello tra due uomini che contendono il predominio a suon di movenze che riproducono gesti di lotta, guidati dal ritmo della musica e incoraggiati dalle acclamazioni del pubblico.

A Torrepaduli, durante la festa di San Rocco, grandi e piccini si riuniscono per partecipare a questa celebrazione unica, emblema della profonda radice culturale del territorio. 

Un appuntamento imperdibile per coloro che sono alla ricerca di un'autentica esperienza di condivisione e tradizione che avvicina alla genuina cultura di questa meravigliosa terra.

Dove si trova Torrepaduli

Torrepaduli è la più grande frazione di Ruffano, in provincia di Lecce. Questo pittoresco borgo si trova a meno di un chilometro dal capoluogo comunale e circa 48 km dalla bellissima città di Lecce.

Per tutelare il suo ricco patrimonio storico e culturale, il comune di Ruffano si sforza di mantenere vivo l'antico folklore e le tradizioni locali, tra cui la famosa Danza delle Spade.

Posizionato in un luogo centrale del Salento, Torrepaduli offre una posizione strategica da cui si possono raggiungere diverse delle mete preferite dai turisti. Distante circa 23 minuti (17,5 km) dalla pittoresca cittadina di Castro sul mare, nota per la sua splendida costa e le affascinanti grotte. Da Torre San Giovanni, famosa per le sue splendide spiagge, il viaggio dura circa 29 minuti e copre una distanza di 18,5 km.

Un altro destinazione popolare nelle vicinanze è Santa Cesarea Terme, famosa per le sue terme sulfuree e per le sue acque turchesi. Situata a circa 27 minuti (23,7 km) di distanza percorrendo la SP172. 

Infine, raggiungere Santa Maria di Leuca, situata sul tacco dello stivale d'Italia e conosciuta per il suo storico faro, richiede circa 35 minuti di viaggio e copre una distanza di 29,6 km.

Ciascuna di queste località offre un'esperienza unica, ma tutte condividono la stessa magia del Salento e la sua coinvolgente cultura. 

Cenni storici su Torrepaduli

Una volta, il Santuario di San Rocco era situato un po' fuori dal centro abitato. La storia ci racconta che ogni anno, in occasione della festa, tantissime persone, sia turisti che pellegrini, arrivano a Torrepaduli per rendere omaggio al santo. 

Col passare del tempo, San Rocco è diventato un simbolo di speranza per i credenti che cercano aiuto per sé o per chi ama. Ne sono testimonianza gli ex voto (un oggetto offerto in dono alla divinità), cioè gli oggetti lasciati nel santuario dalle persone in segno di ringraziamento per una grazia ottenuta.

Ci sono molte leggende legate a San Rocco e alla festa di Torrepaduli. Una di queste racconta di un episodio particolare che sarebbe accaduto durante la processione del 16 agosto di molti anni fa. Si dice che la statua del santo, in quel giorno, fosse diventata molto pesante perché alcuni abitanti della vicina Ruffano volevano portare la statua nel loro paese, ma, quando cambiarono idea decidendo di ritornare a Torrepaduli, la statua tornò sorprendentemente leggera

Questa storia mostra quanto San Rocco sia importante per la comunità di Torrepaduli e come la festa contribuisca a mantenere viva l'identità culturale del luogo. 

Per tutti coloro che hanno la possibilità di visitare questo fantastico territorio durante ferragosto, oltre alle numerose sagre salentine, non dimenticate di visitare Torrepaduli, per immergervi nella vitalità della sua tradizione folkloristica.


Autore: Antonio Ottembrino


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